23/01/08 L’INTERVISTA ad Aldo Vigevani

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  1. jhonny123
     
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    L’INTERVISTA. Aldo Vigevani, nuovo amministratore delegato del primo parco a tema d’Italia: avanti nella continuità

    «Merlin punta e investe su GARDALAND»
    di Giuditta Bolognesi

    Aldo Vigevani diventa amministratore delegato alla guida di GARDALAND nel segno della continuità con la strategia e la filosofia di sviluppo consolidata negli ultimi anni. Vigevani, milanese di 54 anni e sposato con due figli, arriva da Fiat Auto dopo aver lavorato in grandi gruppi internazionali come Kraft, Beiersdorf (Nivea) e Duracell.
    Il primo pensiero dopo il nuovo incarico?
    Senza dubbio per Sergio Feder, che non solo è stato per quindici anni l'amministratore di GARDALAND ma è anche l'uomo che mi ha voluto qui. Dunque raccolgo con grande orgoglio ma con altrettanto senso di responsabilità e impegno un'azienda che lui ha portato alla sua attuale realtà.
    Nel 2006 la società è stata acquisita dall'inglese Merlin Entertainments. In cosa si traduce la continuità tra la precedente gestione e questo nuovo scenario internazionale?
    Ad esempio nell'impegno nei confronti degli investimenti per le nuove attrazioni: parliamo di quindici milioni di euro per Mammut e di altrettanti per Sealife, le due novità di quest'anno. Mi piace sottolineare che si tratta di realizzazioni che si caratterizzano per innovazione, sviluppo scenografico e coinvolgimento del pubblico. Anche in questa filosofia c'è continuità tra la gestione Merlin e quella Feder.
    Come si colloca GARDALAND nel portafoglio Merlin?
    È il suo fiore all'occhiello e di gran lunga la struttura di maggior successo rispetto alle altre singole location del Gruppo: sia per il consolidamento, anche in termini di qualità, del marchio che per numero di visitatori e di conseguenza per la performance economica.
    Che margini di sviluppo ci sono per GARDALAND?
    Ancora una volta direi che grazie alla strategia individuata negli anni scorsi siamo quelli con più elevata potenzialità di crescita. Determinante la scelta di trasformare questa realtà da parco a resort, quello che gli inglesi chiamano una “short stay destination”. Dal divertimento delle attrazioni all’“edutament” del Sealife piuttosto che il soggiorno nell'hotel: la diversificazione dell'offerta consente di proporre soggiorni che superano la sola giornata..
    Si può parlare quindi di crescita del modello “resort”?
    Esattamente. E con in più il vantaggio che questo impulso può avere una ricaduta positiva anche per il territorio.
    Tra le iniziative volute dall'ex a.d. Feder anche una serie di campagne umanitarie a sostegno dell'infanzia.
    Una bellissima strada aperta da lui e che senz'altro verrà mantenuta.
    Dopo GARDALAND il museo Madame Tussaut: nel breve-medio periodo pensa vedremo altre acquisizioni del Gruppo Merlin?
    Non penso. Credo che nell'immediato ci si concentrerà soprattutto nell'investire e consolidare l'esistente. A maggior ragione qui a GARDALAND, dove c'è un marchio forte.
    Centoventi milioni di fatturato e tre milioni di visitatori. Che ruolo ha la stagione invernale?
    Dal 2002 l'abbiamo portata avanti con grande determinazione e sia lo scorso anno che in questo 2007 abbiamo finalmente raccolto i frutti di questo investimento. E i 100 mila visitatori delle scorse settimane credo contribuiscano a destagionalizzare non solo GARDALAND ma l'intero bacino lacustre.
    L'ingresso in Merlin affaccia GARDALAND sulla scena internazionale. C'è in agenda una campagna promozionale europea?
    Abbiamo iniziato l'anno scorso a lavorare ad una cross-promotion con un parco collega, il Legoland di Berlino. Continueremo l'esperienza anche in questo 2008.

    Si ringrazia : L'arena Click
     
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